Vallanzaska - Hanno Ucciso Paperoga

      [Intro]
A B D E
A B A E

[Verse]
  A                B
Paperopoli è una città
      D
che sembra normale ma c'e' qualcosa che non và
   A             B           D
dettano legge Paperone e Rockerduck
A                 B
e dalla tele ti dicono già
 D
come devi vivere, cosa và e cosa non và
  A            B           D
mentre fuori dilaga la disonestà
      D
ma Paperoga non ci sta


[Pre-Chorus]
A
Giù in piazza bivacca
     B          D
stendendosi al sole
 A
ridendo e fumando
   B         D
parlando d'amore


[Instrumental]
A B D E
A B A E


[Verse]
  A         B
Basettoni passa di là
    D
è ligio alla legge di Paperone e Rockerduck
A           B             D
è il commissario giù in città
 A                      B                    D
è lo spettacolo di un papero che non segue la trama Paperopoli non và
  A             B    D
oltraggio alla moralità
      D
ma Paperoga non lo sà


[Pre-Chorus]
 A               B         D
giù in piazza riceve un gran colpo sul muso
  A          B       D
Paperoga disteso spennato contuso
Db  E
   Paperoga più non fà
Db   D              E
   quel suo quaquaquaquaqua


[Instrumental]
A B D E
A B A E
A B D E
A B A E


[Chorus]
  A            B
hanno ucciso Paperoga
   D
e chi sia stato bang bang si sà
 A           B      D
sicuramente una fatalità
  A            B
Basettoni non pagherà
   D
promosso da Paperone e Rockerduck
A           B          D
è il nuovo sindaco in città
      D
lo incontrano Qui Quo Qua


[Pre-Chorus]
A
Giù in piazza bivacca
     B          D
stendendosi al sole
 A
ridendo e fumando
   B         D
parlando d'amore


[Outro]
   A           B      D
Paperoga che crede in un mondo migliore
 A          B             D
non bada a chi dice che è sbagliato che è un errore
 A          B          D
se sei tu Paperoga non segui la moda
 A            B
non guardi la televisione
 D
fai molta attenzione
 A          B       D
Paperoga sballato dà solo fastidio
 A          B          D
è meglio disteso più morto che vivo
 D              A
più morto che vivo